Diritto al Digitale

I tre principali problemi legali della blockchain e come gestirli

April 13, 2020 Giulio Coraggio
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I tre principali problemi legali della blockchain e come gestirli
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La blockchain è l’innovazione più grande dopo l’Internet, ma nasconde dei problemi legali in relazione al regime di responsabilità, alla gestione degli smart contract e alle questioni in materia di privacy, enfatizzate dall’avvento del GDPR. In questo video cerco di illustrare alcune delle criticità principali.

In questo video cerco di dare delle raccomandazioni su come gestire le problematiche legali derivanti dall’applicazione della tecnologia blockchain quale parte del videoblog Diritto al Digitale e potete trovare lo stesso contenuto nel mio podcast di seguito. E’ possibile inoltre leggere un mio articolo in inglese sull’argomento a questo link “The legal implications of the Blockchain and how to deal with them“.

I tre problemi legali principali della blockchain e come gestirli minimizzando i possibili rischi?
La blockchain è comunemente considerata la rivoluzione più grande dopo la nascita dell'Internet. Non sono sicuro circa questa qualificazione, ma è evidentemente una tecnologia che ha delle enormi potenzialità che devono essere sfruttate dalle imprese. Tuttavia, come ogni innovazione, questa presenta anche dei rischi rischi di carattere legale relativi ai possibili danni e le possibili responsabilità che possono derivare dallo sfruttamento della tecnologia. 

Ho cercato quindi di elencare i tre problemi principali:
1) Numero 1, chi è responsabile per i malfunzionamenti e i danni causati dalla tecnologia blockchain? Di solito la risposta a questo quesito comporta una distinzione tra una blockchain permissioned ed è una blockchain permissionless. Nella permissioned, il gestore della piattaforma definisce chi ha accesso e quali sono le regole di utilizzo della piattaforma blockchain. In questo contesto alcuni ritengono che il gestore della piattaforma sia anche responsabile per tutti gli eventi che avvengono sulla blockchain. Ma forse questa è una analisi che deve essere dettagliata caso per caso, perché la definizione delle regole di accesso alla blockchain non comporta di per sé la definizione delle regole di controllo su qualsiasi evento che ha luogo sulla blockchain.

2) Numero 2, come gestire uno smart contract? Il legislatore italiano ha definito lo smart contract nel decreto semplificazioni, facendo riferimento a un programma per elaboratore che opera sui registi distribuiti quindi sulla blockchain, la cui esecuzione vincola due o più parti sulla base di regole prestabilite. Quindi lo smart contract e più l'esecuzione di una regola prestabilita e le regole prestabilite saranno definite nello smart contract. Lo smart contract dovrà essere incorporato nella blockchain in modo tale che avrò automaticamente generato degli effetti al verificarsi di determinate circostanze. Lo smart contract però deve definire delle regole che non possono essere lasciate agli automatismi della blockchain. In primo luogo, la definizione del foro competente e della legge applicabile. 
Una ulteriore complessità è venuta dal fatto che gli smart contract nei confronti dei consumatori potrebbero doversi conformare ai limiti posti dalla normativa sui consumatori e quindi per esempio questo ha un impatto anche sul regime di responsabilità e sui livelli di servizio. Mentre in un accordo b2b si possono limitare i rischi con una clausola di imitazione responsabilità molto ampia, in un contratto con i consumatori non sarebbe prospettabile. Ma un altro quesito riguarda la proprietà dei dati sulla blockchain, la proprietà della tecnologia, quali diritti di proprietà intellettuale possono essere vantati sulla blockchain su una tecnologia che gira sulla blockchain. Chi è il proprietario dei dati registrati sulla blockchain? il produttore oppure il soggetto il cliente che ha utilizzato la tecnologia blockchain e cosa fare in caso di cessazione del rapporto poiché nulla è cancellabile sulla blockchain e quindi la migrazione per esempio dei dati sarebbe impossibile. Forse la soluzione è limitare l'accesso a questi dati anche da parte del fornitore della piattaforma, rendendo quei dati inaccessibili.

3) Il terzo problema riguarda la conformità della blockchain alla normativa privacy, alla normativa del GDPR. Per esempio quali sono i dati che possono essere considerati dati personali tra le informazioni registrate. In secondo luogo chi è titolare chi è responsabile del trattamento nella gestione di una blockchain? Il gestore della piattaforma? E se non c'è il gestore della piattaforma il fornitore del servizio? Ma il fornitore del servizio potrebbe non avere un totale controllo sul funzionamento della blockchain. 

Un altro quesito riguarda come garantire il rispetto dei principi previsti dal GDPR e in primo luogo il principio della minimizzazione. Come garantire che siano trattati unicamente i dati necessari per la fornitura del servizio richiesto dall'utente stesso, ma allo stesso tempo e ci siano diritti privacy come per esempio il diritto all'oblio che per sua natura non è conciliabile con una tecnologia secondo la quale nulla può essere cancellato. Ecco anche in questo caso si potrebbe gestire il problema rendendo inaccessibili quei dati, anche dal gestore della piattaforma di blockchain. 

Ultimo problema riguarda quali misure di sicurezza adottare per garantire il corretto funzionamento della blockchain che è per sua natura molto sicura. Ma stiamo parlando della blockchain a livello teorico perchè non è vero che qualsiasi possibile blockchain garantisce lo stesso livello di sicurezza. Lo standard di sicurezza non è garantito dal fatto stesso di utilizzare da blockchain. Dovrà essere analizzato caso per caso, considerando i possibili rischi e le possibili soluzioni da identificare prima di adottare una tecnologia blockchain che è un processo molto lungo. Ma secondo gli analisti i vantaggi derivanti dall'utilizzo di questo blockchain compensano di gran lunga i possibili rischi derivati dalle incertezze di una tecnologia molto innovativa.